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| La delibera è un provvedimento ingiusto e fuori luogo, dopo un periodo di pandemia che ha creato difficoltà economiche a molti cittadini romani, che adesso sarebbero costretti a sostituire le proprie autovetture per poter continuare ad utilizzarle nella città dove risiedono, senza considerare ai danni dell'indotto legato a tale scelta sconsiderata (ad esempio le officine meccaniche). Mi meraviglio che tale provvedimento sia stato proposto da una giunta di sinistra, che di fatto sembra essere distante anni luce dalle problematiche della gente comune che dovrebbe rappresentare, e molto più sensibile alle richieste delle influenti lobby automobilistiche che, dopo aver venduto vetture spacciate per ecologiche solo pochi anni fa (vedi diesel gate) adesso vorrebbero poter rientrare degli investimenti sostenuti per le costosissime auto elettriche che i consumatori stanno snobbando per via degli elevati costi di acquisto e gestione (le batterie sono costosissime ed hanno una durata di pochi anni), della ridotta autonomia, dei lunghi tempi di ricarica e delle difficoltose operazioni di ricarica (le colonnine di ricarica sono praticamente inesistenti). Per chi utilizza la vettura essenzialmente per viaggiare, avere una vettura elettrica con le attuali prestazioni sarebbe impensabile. Per un viaggio ad esempio da Roma a Reggio Calabria o Torino sarebbe necessario prevedere almeno un paio di volte per “ricaricare”, e con i tempi di ricarica attuali (si parla di ore) il viaggio diventerebbe una odissea.
Riguardo il provvedimento, è sicuramente privo di logica per le vetture trasformate a GPL (per le quali è perfino riconosciuto uno sconto sul bollo di circolazione e la possibilità di circolare durante le domeniche ecologiche), e per i veicoli iscritti ai registri storici (ASI, FMI, ecc.), che rappresentano una percentuale infinitesima dei mezzi circolanti (si parla del 0,26%), e che normalmente vengono custoditi gelosamente e utilizzati sporadicamente, non in modo intensivo, sebbene siano veicoli tenuti usualmente in perfetta efficienza dai loro proprietari.
Impedire la circolazione a breve delle vetture a benzina Euro 3 ed Euro 4 praticamente in tutta Roma come viene prospettato comporterebbe il dover rottamare delle vetture magari in perfetta efficienza a danno dei proprietari, che magari non sono nelle condizioni di poter sostenere l’investimento, non avendo ancora provveduto alla sostituzione dei propri mezzi.
Discorso analogo per le vetture diesel Euro 4 e soprattutto Euro 5, di recente produzione e magari acquistate usate da poco tempo, che improvvisamente diventerebbero invendibili.
In ambito europeo le indicazioni sono quelle di non vendere più tra 12 anni vetture con motori termici, perché non attendere il naturale e graduale rinnovo del parco vetture circolanti?
E’ auspicabile che la delibera venga abolita; i cittadini già adesso adesso sono impossibilitati perfino a lasciar parcheggiata la propria vettura o moto sotto casa se considerata “inquinante”, e ciò per effetto di una delibera scritta da chi di cervello sembra non averne affatto e che poco conosce le realtà della nostra splendida città. Avrebbe più senso lasciare operativa la usuale ZTL delle zone centrali per periodi di tempo maggiori, impedire la circolazione a chi inquina veramente (camion, bus turistici, mezzi per la manutenzione stradale obsoleti, veicoli a 2 tempi) e rendere più accurate e ferree le revisioni dei veicoli.
Per tale motivo è importante che la petizione raccolga il maggior numero di firme; singolarmente i cittadini non contano nulla, ma l'unione fa la forza dei più deboli.
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